GUCCI: IL MARCHIO ITALIANO PER ECCELLENZA

De Maria Mariapia, CP/06247

“La qualità viene goduta fino a molto dopo che il prezzo è stato dimenticato.”

Gucci,marchio italiano fondato da Guccio Gucci nel 1921 a Firenze come azienda per la produzione di pelletteria, guanti e valigeria, è oggi il primo marchio nella top 100 dei “best global brands”. Oggi  I suoi prodotti includono pelletteria, scarpe, accessori, abbigliamento, gioielli, orologi, make up, profumi, e una collezione di complementi d’arredo e accessori decorativi.

La storia                                                                                                                               

Guccio Gucci, nato a Firenze nel 1881 da una famiglia di artigiani toscani, grazie al suo talento, è considerato ancora oggi, a 150 anni dalla sua nascita, uno dei massimi esponenti della moda.Si appassiona alla moda in quanto da giovanissimo si trasferisce insieme alla famiglia a Londra per lavorare come ascensorista in un famoso hotel della capitale britannica. Grazie a questo lavoro, ogni giorno ammira la nobiltà inglese e si appassiona all’equitazione. L’ equitazione è un punto di svolta nella sua vita, in quanto grazie ad essa si cimenta nella produzione di accessori in pelle. Fatto tesoro di questa esperienza inglese, Guccio ritorna a Firenze ed inizia a vendere articoli di valigeria e pelletteria e nel 1921, quindi all’età di quarant’anni, fonda la sua azienda. Riesce in poco tempo a raggiungere un successo straordinario: realizzerà prodotti come staffe e morsetti, riuscendo a soddisfare la richiesta dei suoi clienti sparsi in giro per il mondo, tutti appartenenti all’aristocrazia cavallerizza.Da lì in poi inizia una vera e propria scalata verso l’eccellenza assoluta. Inizia a lavorare nuovi materiali che si differiscono dalla pelle, come la canapa, la juta o il lino e durante gli anni 30 fonda la sua seconda boutique a Roma, dove produrrà il mocassino con il filetto d’oro. La sua creatività, unita alla voglia di innovare costantemente, porta Gucci nell’elite della moda, tra la prima It bag con il manico in legno diventata famosa tra le star di Hollywood e il nastro di colore verde, rosso, verde che diventa il simbolo della sua azienda.In breve tempo diventerà il brand che porta nella moda italiana un susseguirsi di novità rendendolo uno dei personaggi più influenti di quell’epoca. Guccio Gucci muore a Milano il 2 gennaio del 1953, lasciando la responsabilità della sua azienda ai suoi 4 fratelli.

i quattro fratelli Gucci
Di solito le aziende che subiscono la perdita del proprio fondatore, hanno degli anni difficili di assestamento e molte volte non riescono a mantenere il successo nel tempo. Il caso Gucci è diverso. L’azienda fiorentina vede anche dopo la morte del suo padre fondatore, una crescita esponenziale del proprio business. L’unione dei figli di Guccio riesce a portare l’azienda verso ulteriori successi. Uno dei figli di Guccio, precisamente Aldo, riesce a modellare con successo il logo di Gucci e infatti per la prima volta viene inserito il logo con le due G (un chiaro riferimento al nome del fondatore Guccio Gucci), che verrà dapprima inserito su alcuni prodotti e poi successivamente si affermerà come logo ufficiale dell’azienda.Viene aperto un primo negozio fuori dai confini italiani, precisamente a New York e questo segna il momento di svolta del marchio Gucci poiché proprio all’estero riesce ad affermarsi e ad attrarre sempre un numero maggiore di consumatori. Con l’ ingresso nel mercato americano, il marchio Gucci si afferma come simbolo di eleganza e di femminilità.L’ormai affermata Maison  vestirà da quel momento le più famose star del cinema e della politica a stelle e strisce, tra queste ricordiamo la bellissima Liz Taylor e la First lady Jackie Kennedy. Negli anni Novanta, a capo della direzione artistica del marchio si sono succeduti diversi stilisti che hanno contribuito sempre di più all’affermazione del marchio nel panorama internazionale. Nel 1992, Dawn Mello è stato assunto come direttore creativo dell’azienda fiorentina con il compito di portare novità e creatività all’interno del marchio. Infatti, una delle scelte più importanti di Mello fu la reinterpretazione di alcuni bestseller come la It Bag e i mocassini con il filetto d’oro. Tra il 1993 e il 1994, segnano una nuova e più grintosa svolta per il marchio Guccio Gucci che viene prima acquistato da un fondo di investimento asiatico e poi grazie all’avvento di Tom Ford come direttore creativo, riescono a salvare l’ azienda GG dalla bancarotta. È proprio Tom Ford, l’uomo che riesce a rilanciare il marchio nel gotha mondiale della moda. Lo stilista americano capisce fin da subito l’importanza delle campagne pubblicitarie e unito alle sue direttive stilistiche, Gucci ritorna ad essere un punto di riferimento nella moda. Nel 2017, in linea con l’impegno di Kering per le pratiche aziendali responsabili, Gucci ha presentato il piano decennale “Culture of purpose”, destinato a creare un impatto sociale e ambientale positivo, presentato nella piattaforma Gucci Equilibrium.“ Gucci negli anni ha acquistato diversi brand come Bottega Veneta, Alexander McQueen, Yves Saint Laurent e tanti altri che ne fanno una delle case di moda più influenti. Oggi questa griffe conta più di 500 negozi in tutto il mondo e continua a rappresentare l’eccellenza del Made in Italy nel mondo.
laboratorio Gucci a Firenze

oggi, Gucci si colloca al primo posto tra i brand Italiani più famosi

GUCCI
PRADA
DOLCE E GABBANA
ARMANI
VERSACE
FERRAGAMO
BENETTON
VALENTINO
MAX MARA
TRUSSARDI

  • Il logo
Dopo aver lavorato al Savoy Hotel come fattorino Gucci introduce nella placca metallica sulle sue valigie nel 1934 il nuovo marchio Gucci con la figura di un fattorino con una valigia e una borsa da viaggio. Il carattere è uno stampatello maiuscolo filiforme.
Nel 1955 il logo Gucci cambia: al fattorino si sostituisce una nuova figura: un cavaliere in armatura. Sempre con la valigia e la borsa da viaggio, il cavaliere viene integrato in uno stemma araldico. Il riferimento è ad una presunta discendenza di sellai della nobiltà rinascimentale a cui si accostano i simboli della mondanità contemporanea (valigeria). Nello scudo, sopra al cavaliere, una rosa e un timone simboleggiano rispettivamente la raffinatezza e l’imprenditorialità della famiglia Gucci. Di questi anni è l’apertura del primo negozio Gucci in America, sulla 58° strada a New York. 
Quando Guccio Gucci morì, Aldo Gucci prese in mano l’attività e il logo cambiò nuovamente. Accanto al cavaliere in armatura nel 1958 si affianca una scritta molto netta ed incisiva che rimarrà un’icona per anni: un carattere bastoni, ma soprattutto l’ampia spaziatura tra i caratteri, contribuiscono a dare al nuovo marchio un carattere di distintività e riconoscibilità.
Negli anni Sessanta l’azienda Gucci stava già ampiamente utilizzando il monogramma della doppia “G” come marchio registrato e stampato su borse, valigie e altro. Gli oggetti Gucci iniziano a diventare un must, sono richiestissimi e il cavaliere in armatura viene gradualmente abbandonato. Nel 1971 la scritta Gucci è un elegante carattere tipografico Serif

Con l’arrivo di Alessandro Michele come direttore artistico alla Maison, il logo Gucci fa suo il monogramma della doppia G che fino a quel momento era stato utilizzato solo come griffe su borse, valigie ed accessori.
Nel 1998 si va per sottrazione e ritorna ad avere solo la semplice scritta GUCCI, il carattere è graziato e sottile, rimane il gioco molto distintivo dell’ampia spaziatura tra una lettera e l’altra.
Alessandro Michele nel 2019 introduce una novità: disegna un nuovo monogramma emblematico, è una nuova versione della “doppia G” con i due caratteri sovrapposti e orientati verso destra e, a differenza del monogramma originale, questo è il primo ad essere utilizzato anche come marchio aziendale.

LA COLLEZIONE PIU’ ATTESA DELL’ANNO:

GUCCI X BALENCIAGA

Il release di Gucci x Balenciaga è disponibile negli store dal 15 Novembre 2022. Le vetrine di Balenciaga sono state completamente ricoperte di graffiti

I 74 pop-up store disseminati tra New YorkParigi e Londra sono stati appositamente disegnati per il lancio, con lo scambio di loghi e design che abbiamo già visto nella collezione. Molti degli elementi architettonici distintivi di Balenciaga – tappeto rasato con logo, sipari di velluto e metallo stagionato – sono stati reinventati per l’introduzione. Tappeti e tende sono incisi con una classica stampa Gucci allover, con le BB al posto delle GG. Oltre al drop degli abiti mash up, negli shop sarà possibile personalizzare alcuni dei capi acquistati, in modo da rendere l’esperienza di shopping ancora più unica e indimenticabile.

La collab Gucci x Balenciaga anche ribatezzata Hacker project – a detta di Alessandro Michele e Demna Gvsalia – è una provocazione e una denuncia alla contraffazione e l’appropriazione. I due designer rimettendo in discussione l’idea di branding, ci hanno mandato in tilt, mescolando tra loro pezzi iconici e loghi. Tra i pezzi meglio riusciti ci sono sicuramente le borse, la classica Jackie di Gucci ricoperta di loghi Balenciaga e l’iconica borsa City tappezzata di GG. The Hacker Project ha sfilato in passerella il 15 aprile, durante il progetto Gucci Aria per il centenario del brand. Lo show basato sulla logomania, un po’ per vendere e un po’ per provocare, ha diviso il pubblico. Chi ha amato l’ironia dell’impostare un intero progetto sulla fusione dei segni visivi di due tra i due brand più influenti al mondo; e chi invece non è riuscito a farsi trasportare dall’hack di Gucci x Balenciaga e l’ha quindi considerata un’enorme azione di marketing.